Gastrite e rimedi naturali: a cosa servono e quando utilizzarli

Capita molto spesso di sentir parlare di gastrite. Si tratta, infatti, di un disturbo che accomuna gran parte della popolazione mondiale. Stile di vita, alimentazione, terapie farmacologiche, infatti, rendono questa patologia più frequente del previsto. Per molti è uno stato di salute passeggero. Per altri una vera e propria compagna di vita. Curarla, però, è possibile. Occorre capirne le cause così da intervenire col rimedio più efficace ma soprattutto più appropriato alla condizione in cui ci si ritrova.

Cos’è la gastrite

 

Col termine gastrite si fa riferimento all’infiammazione della mucosa che ricopre la parete esterna dello stomaco. In genere, si distinguono due tipologie di gastrite: acuta, quando si manifesta improvvisamente, si evolve con rapidità ma si risolve in tempi brevi; cronica, quando persiste anche per lunghi periodi. In ogni caso, non si tratta di un disturbo grave. È facilmente curabile. Ma se non si interviene in tempo, oppure la cura risulta inefficace, vi è il rischio che si trasformi in gastrite erosiva, caratterizzata dalla comparsa di ferite, ulcere, e da continui sanguinamenti.

Vi sono diverse strade da seguire per essere certi che si soffra di gastrite: analisi del sangue e delle feci, oppure si può procedere mediante gastroscopia, esame che consente anche di prelevare e analizzare piccoli frammenti di mucosa gastrica.

Cause e sintomi della gastrite

 

Almeno nel 50% dei casi, la gastrite è causata da un batterio, l’Helicobacter pylori, che si insedia nel piloro, il punto di passaggio dallo stomaco all’intestino, provocando l’infiammazione della membrana esterna. L’Helicobacter pylori, riconoscibile per la sua caratteristica forma a elica, riesce a sopravvivere all’ambiente gastrico grazie a un enzima, l’ureasi, che innalza il pH rendendo lo stomaco un luogo favorevole per la proliferazione del batterio. Motivo per il quale il sistema immunitario riesce difficilmente a sconfiggerlo.

I fattori alla base della gastrite, comunque, sono molteplici e variano a seconda della gravità del disturbo. Tra le cause più comuni, ricordiamo

  • dieta squilibrata, ricca di alimenti irritanti che infiammano la mucosa;
  • insufficienza digestiva provocata dal malfunzionamento degli organi del sistema digerente, incapaci di scindere e assimilare il cibo. Questo accade quando l’organismo non riesce a produrre (o produce in maniera limitata) enzimi digestivi che contribuiscono alla trasformazione e all’assorbimento di principi attivi e nutrienti. Per reintegrarli, pertanto, è opportuno ricorrere a specifici supporti naturali;
  • abuso di alcol;
  • assunzione eccessiva di FANS, farmaci antinfiammatori non steroidei;
  • ansia e stress psicofisico, generato anche da incidenti, traumi, malattie, interventi chirurgici, ferite gravi;
  • eventuali reazioni autoimmuni, che si verificano quando le difese immunitarie “attaccano” accidentalmente la mucosa gastrica.

I sintomi si differenziano in base alla tipologia di gastrite riscontrata. In caso di patologia acuta, è possibile avvertire bruciore di stomaco, alito cattivo, pancia gonfia, flatulenza, inappetenza, reflusso gastroesofageo, sensazione di pienezza dopo aver mangiato, cattiva digestione (dispepsia), difficoltà nel deglutire (disfagia), e più raramente febbre. In caso di gastrite cronica, invece, i sintomi possono essere più gravi. Talvolta, si parla di ipocloridria, ridotta attività secretoria di acido cloridrico nell’apparato digerente; pirosi gastrica; possibili sviluppi di tumore allo stomaco; ulcere peptiche; sangue nelle feci; anoressia.

Approccio dietetico per la gastrite

 

Il primo passo da compiere nella lotta alla gastrite è correggere la propria alimentazione per scongiurare il rischio di secrezione acida nello stomaco. Bisogna, innanzitutto, individuare quali sono gli alimenti che provocano i sintomi più evidenti, in particolare acidità fino a due ore dopo il pasto. È bene, inoltre, suddividere la propria dieta in colazione, pranzo, cena e due spuntini (metà mattina e pomeriggio): fasi in cui prediligere

  • verdura di stagione e frutta matura, fonti di antiossidanti, minerali, vitamine e fibre. Finocchio, zucchine e carote sono in grado di placare il bruciore di stomaco;
  • pasta integrale e cereali, come riso o avena;
  • pane, a patto che sia ben cotto e senza mollica. Vanno bene anche cracker, grissini, fette biscottate;
  • carni magre e senza grasso (tacchino, pollo, coniglio). Lo stesso vale per gli affettati come prosciutto crudo e cotto, fesa di tacchino, speck, bresaola, da consumare massimo due volte a settimana;
  • pesce fresco, così da garantire il necessario apporto di Omega 3;
  • formaggi in genere parzialmente decremati durante la lavorazione;
  • olio extravergine di oliva per condire le pietanze, ma con moderazione;
  • acqua, in piccole quantità durante i pasti. È suggerito berne 1,5 litri al giorno.

Tra gli alimenti sconsigliati, invece, occupano un posto d’onore: alcol, anche vino e birra, poiché danneggiano la mucosa gastrica; bevande gassate; dolci con crema, salse con panna e in generale cibi ricchi di grassi; insaccati come salame, mortadella, pancetta, salsiccia, cotechino, zampone, coppa; alimenti in scatola o sotto sale, che favoriscono la proliferazione dell’Helicobacter pylori (per approndimenti vai su questo sito ; agrumi, pomodoro, peperoni, cipolla, aglio, menta, perché aumentano il reflusso gastroesofageo; caffè che stimola la secrezione gastrica; carne troppo cotta o fritture. È preferibile, infatti, optare per cotture leggere: vapore, griglia, cartoccio, forno.

Rimedi naturali per la gastrite

 

In alternativa, è possibile affiancare a un’alimentazione equilibrata, rimedi naturali altrettanto efficaci. Si tratta di estratti o piante spesso utilizzate per la realizzazione di integratori ad hoc.

  • Il Finocchio, anche sotto forma di tisana, riduce il senso di gonfiore allo stomaco. Consente di eliminare i gas intestinali, generati dalla fermentazione del cibo, e contribuisce alla corretta digestione. Grazie ad anetolo, vitamine del gruppo B, acido ascorbico, potassio e flavonoidi, ottimizza la motilità, rilassa la pancia, previene dispepsie funzionali e garantisce un ottimo metabolismo.
  • È un potente gastroprotettore anche la Liquirizia. La radice, nello specifico, cura eventuali infiammazioni, allevia il bruciore e difende la mucosa gastrica da possibili lesioni. Non è indicata, però, per chi soffre di pressione alta.
  • L’Argilla Verde Ventilata vanta spiccate proprietà digestive e depurative. Aiuta ad eliminare le tossine in eccesso e contrasta l’acidità dello stomaco. Basta scioglierne un cucchiaio in un bicchiere d’acqua, lasciare riposare per circa 5 minuti, e assumere per via orale.
  • Lo Zenzero sostiene le attività dello stomaco, pulisce l’intestino e combatte il senso di nausea.
  • L’Aloe Vera, grazie alla sua azione sedativa, guarisce i tessuti infiammati e stimola il sistema immunitario, fungendo da antibatterico. Ideale se durante la gastrite si avvertono forti crampi e dolori, e frequente inappetenza. L’Aloe vera contiene vitamine, minerali, acido folico e colina, capaci di soddisfare le richieste nutrizionali dell’organismo.
  • Camomilla, Timo e Cannella, erbe e spezie impiegate anche come infusi e tisane. Conciliano il rilassamento, rivelandosi un toccasana anche contro i disturbi della gastrite.

Se si è affetti da gastrite, inoltre, è opportuno non andare a dormire o sdraiarsi subito dopo aver mangiato; non fumare; e stare attenti ai cambi di stagione, periodi di transizione in cui le difese immunitarie si abbassano e i sintomi della gastrite tendono a riacutizzarsi.