Una delle patologie più comuni che colpisce le donne, e che ha un impatto evidente sia da un punto di vista fisiopatologico che socio-psicologico, è la sindrome dell’ovaio policistico. I suoi sintomi possono essere contrastati con un’equilibrata alimentazione ed una sana attività fisica. Analizziamo meglio cos’è la sindrome dell’ovaio policistico, quali sono i sintomi e le contromisure da adottare. Ci aiuterà in questo percorso l’esperto nutrizionista di Udine dott. Mauro Meloni.
Cos’è la sindrome dell’ovaio policistico?
La sindrome dell’ovaio policistico, noto anche come PCOS, è un disordine metabolico che colpisce il 5-10% delle donne, compare soprattutto nel periodo puberale e si protrae per tutta l’età fertile. Si ingrossano le ovaie e compaiono cisti ovariche multiple, condizioni che riducono in modo importante la fertilità.
Una condizione come l’obesità addominale aggrava ulteriormente questa patologia, che a sua volta determina altri disturbi come l’ipertensione, la dislipidemia e l’insulino-resistenza e aumenta i rischi di natura cardio-vascolare.
Una delle principali cause dell’ovaio policistico è l’iperandrogenismo, una condizione dettata anche da una certa predisposizione genetica o da altri fattori esterni, come l’inattività fisica o una dieta squilibrata.
L’iperandrogenismo è un eccesso di ormoni che determina una produzione eccessiva dell’ormone LH ed un minor rilascio dell’ormone FSH. Le conseguenze sono cicli mestruali irregolari ed un aumento della prolattina.
Quali sono i sintomi dell’ovaio policistico?
I sintomi dell’ovaio policistico compaiono in età puberale e possono aggravarsi nel corso del tempo. La sintomatologia è molto eterogenea e comprende:
- sovrappeso oppure obesità;
- irsutismo;
- acne;
- irregolarità mestruale e/o amenorrea;
- disturbi del sonno, come apnee notturne e insonnia;
- depressione e ansia;
- aree di pelle scura e ispessita.
Durante la gravidanza possono comparire altri problemi come diabete gestazionale e parto pretermine, soprattutto se ci sono condizioni di sovrappeso.
Diagnosi e cura dell’ovaio policistico
La diagnosi dell’ovaio policistico si basa sui criteri di Rotterdam del 2003, che accertano la presenza della patologia se sono presenti almeno due dei seguenti segni clinici:
- evidenze cliniche e biochimiche di iperandrogenismo;
- oligo-anovulazione cronica, cioè irregolarità nel ciclo mestruale o anche fenomeni di amenorrea;
- presenza di micropolicistosi e/o aumento del volume dell’ovaio oltre i 10 ml dopo un esame ecografico.
Un altro segno clinico che può indicare la presenza dell’ovaio policistico è la resistenza insulinica.
Per contrastare problemi come anomalie mestruali, acne e irsutismo si può far ricorso ai contraccettivi ormonali, che regolarizzano il ciclo mestruale e favoriscono la diminuzione degli ormoni androgeni circolanti.
La metformina viene invece usata per aumentare la sensibilità all’insulina nei casi di insulinoresistenza.
Consigli alimentari per contrastare gli effetti dell’ovaio policistico
I sintomi dell’ovaio policistico possono essere tenuti sotto controllo seguendo alcuni comportamenti virtuosi a tavola. Ecco alcuni utili consigli di natura nutrizionale.
Nei casi di sovrappeso o di obesità è opportuno seguire un regime ipocalorico. L’apporto calorico deve garantire la perdita di peso, o meglio di grasso corporeo, quindi deve essere compreso tra il metabolismo basale (consumo energetico a riposo) ed il fabbisogno energetico (metabolismo basale più le calorie derivate dalle attività quotidiane).
L’eliminazione del tessuto adiposo migliora la regolazione dell’ormone insulina e porta dei vantaggi anche da un punto di vista cardio-vascolare.
Gli zuccheri semplici andrebbero ridotti del 15% dell’introito calorico totale. Un eccesso di zuccheri comporta problemi non solo in termini glicemici, ma hanno un elevato potere pro-infiammatorio a carico della mucosa intestinale.
Altre pratiche consigliate prevedono il consumo di cereali integrali e di legumi. I cerali integrali aiutano a conservare una buona parte di minerali e vitamine del gruppo B e sono ricchi di fibre. I legumi invece sono ricchi di fibre solubili ed apportano notevoli benefici a livello endocrino e metabolico.
Anche le verdure sono ottime alleate per contrastare i sintomi dell’ovaio policistico. Le verdure contengono molte fibre alimentari e molecole anti-ossidanti. Andrebbero consumate spesso e in modo molto variegato.
A tavola bisogna poi assicurarsi il giusto consumo di omega-3, che ha effetti benefici protettivi a livello cardio-vascolare e favoriscono la cosiddetta “cascata metabolica” di tipo anti-infiammatorio dell’organismo.
Nel corso della giornata infine vanno evitati i picchi di glicemia, che si verificano soprattutto quando passa molto tempo tra i pasti principali o quando si fanno snack fuori orario ad alta concentrazione di zuccheri. Nel corso della giornata sono consigliati 5 pasti, 2 dei quali a basso impatto calorico. In questi casi è consigliabile assumere frutta a basso indice glicemico, yogurt magri o frutta secca.
Per quanto riguarda l’acne, non ci sono particolari indicazioni da un punto di vista alimentare. Tuttavia alcuni studi hanno dimostrato che una nutrizione a basso indice glicemico, con una riduzione di latte e latticini ed un aumento di omega-3, potrebbe portare benefici. Per contrastare l’acne si possono comunque utilizzare creme specifiche e antibiotici topici.
In generale ogni regime dietetico dovrebbe essere accompagnato da una dieta salutare e ricca di molecole come inositolo e anti-ossidanti.
Naturalmente ogni alimentazione deve essere calibrata secondo le specifiche esigenze e problematiche, proprio per questo motivo è opportuno rivolgersi ad un professionista del settore.